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I PAPI E L'AQUILA, UN LEGAME LUNGO 730 ANNI: LA PERDONANZA CELESTINIANA


Basilica di Santa Maria di Collemaggio - L'Aquila

Sono davvero in pochi a sapere che L'Aquila è sede della prima porta santa creata nella storia della cristianità e che, proprio in città, ancora oggi è sepolto un pontefice. Stiamo parlando di Celestino V, famoso per i versi di Dante Alighieri che, nel III canto dell'Inferno, lo definisce come colui che "fece per viltade il gran rifiuto”.



Spoglie di papa Celestino V

Ma chi è Celestino V? Che legame ha con la Perdonanza aquilana? Celestino V, al secolo Pietro Angeleri, è tra i pochissimi papi nella storia della chiesa a rinunciare al soglio papale. L'uomo, un monaco eremita decisamente avanti con l'età, morì imprigionato il 19 maggio del 1296 e la sua morte è tuttora avvolta nel mistero. Eletto suo malgrado e, sin da subito, a disagio in un mondo più che cristiano, mondano e avido di potere, una volta assurto al soglio con il nome di Celestino V, fautore di una Ecclesia spiritualis, rinuncerà al trono con un documento ad hoc. Una lettera di dimissioni secondo alcuni indotta dal futuro papa, Bonifacio VIII, a cui seguiranno una fuga rocambolesca, una cattura e la conseguente prigionia nella Rocca di Fumone che culminerà con il decesso.



Bolla del perdono

Il perché della prigionia, purtroppo, non lo sapremo mai. Quello che sappiamo per certo è che Celestino V ha lasciato alla città un'eredità importante e, per certi versi, molto potente: l’indulgenza plenaria perpetua, che ha concesso appena un mese dopo dalla sua elezione - con la Bolla Inter sanctorum solemnia, nota anche come Bolla del Perdono - a chiunque, confessato e comunicato, fosse entrato nella basilica di Santa Maria di Collemaggio, dai vespri del 28 agosto a quelli del 29. E questa indulgenza prende appunto, il nome di Perdonanza Celestiniana.


Un rito che anticipa di qualche anno il Giubileo di Roma che, tuttora, si celebra ordinariamente a Roma ogni 25 anni. All'Aquila, invece, la Perdonanza continua a rinnovarsi il 28 e il 29 agosto di ogni anno proprio a partire dalla sua istituzione avvenuta 730 anni fa e, vista anche la portata storica di cui si caratterizza, dal 2019 è stata anche inserita tra i patrimoni immateriali Unesco.


Fuoco del Morrone

In genere, le celebrazioni sono precedute dalle due settimane del “Cammino del perdono” che attraversa 23 villaggi lungo un itinerario di 80 chilometri e che termina il 23 agosto proprio nel capoluogo abruzzese dove, a quel punto, inizia la festa cittadina con una serie di eventi culturali e rievocazioni storiche.


Il 28 agosto è invece il giorno della celebrazione solenne introdotta dal “Corteo della Bolla”, con i cittadini in costume medievale che si muovono dal centro storico fino alla Basilica di Collemaggio, dove papa Celestino V venne incoronato da Carlo II d'Angiò e dal figlio Carlo Martello e dove tuttora riposa in eterno. L'obiettivo del corteo è quello di permettere alle autorità ecclesiastiche locali di aprire la Porta santa che si trova sul lato della struttura e dare ufficialmente il via alle celebrazioni religiose.


Corteo della Bolla

È davanti la Basilica che, in particolare, si svolge la cerimonia vera e propria, con il sindaco dell'Aquila, che legge alla cittadinanza il documento e il vescovo che bussa per 3 volte sula Porta, così da rendere possibile a tutti i fedeli l’ingresso nell’edificio per 24 ore. E nel 2022, per la prima volta nella storia della chiesa, è stato proprio un papa ad aprire la Porta Santa della Basilica di Santa Maria di Collemaggio, dando inizio al triennio di preparazione del Giubileo che si svolgerà nel 2025. Papa Francesco è arrivato in città nella mattinata del 28 agosto e, così facendo, ha finalmente riconosciuto ufficialmente l'importanza e la portata storica dell'evento religioso aquilano per l'intera comunità ecclesiale.


In realtà, già nel 1967, Paolo VI ha voluto confermare l’autenticità della Bolla del Perdono.


Porta Santa - Basilica di Santa Maria di Collemaggio

Lo fece all’atto della revisione generale di tutte le indulgenze plenarie e annoverò quella di Celestino V al primo posto dell’elenco ufficiale. Se non ci fosse stato quel passaggio tutto quello che è venuto dopo sarebbe stato pressoché impossibile. Nel 1980, infatti, Papa Giovanni Paolo II decise di presiedere la Santa Messa nella Basilica di Collemaggio. "È una gioia per me - affermò nell’omelia - trovarmi con voi in questo scenario stupendo, dove la Basilica di Collemaggio sembra essere stata costruita dalla mano dell’uomo per esprimere in una magnifica sintesi di arte e di preghiera ciò che la contemplazione delle vostre montagne suscita nel cuore: il senso dell’infinito, il verticalismo della vita, lo splendore di Dio, riflesso nel creato”.


Nel 2009, in occasione della visita alle zone terremotate, toccò invece a Benedetto XVI raggiungere L’Aquila e sostare nella Basilica di Collemaggio. Il Pontefice entrò nella Basilica fortemente danneggiata attraverso la Porta Santa e, dopo aver venerato l’urna di Papa Celestino V, vi depose come omaggio il pallio che gli era stato imposto nella celebrazione di inizio del suo Pontificato.


Papa Francesco, però, è stato il primo a presiedere in prima persona al rito e lo ha fatto dopo 728 anni dopo l'istituzione di una festività religiosa di primaria importanza per gli aquilani e, in generale, per tutti gli abruzzesi.


Papa Francesco prega davanti al mausoleo di Celestino V

Tanto che, intorno alle celebrazioni strettamente religiose, ogni anno si allestiscono eventi, rassegne culturali per tutti i gusti e concerti di grandi artisti del panorama italiano ed europeo, confermando il valore intrinseco della Perdonanza Celestiniana per l'intera comunità locale.



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